Novità negli appalti della Pubblica Amministrazione: i vantaggi delle certificazioni ambientali
Il Nuovo codice appalti rafforza l’integrazione di criteri ambientali nelle decisioni di acquisto di beni e servizi da parte della Pubblica Amministrazione.
Il Nuovo codice appalti, D.Lgs n.50 pubblicato il 18 aprile 2016, introduce importanti elementi di sostenibilità capaci di favorire, nella gestione degli appalti pubblici, la ricerca del minore impatto possibile sull’ambiente. L’Art. 34 (Criteri di sostenibilità energetica e ambientale), in particolare, rafforza l’obbligo per le stazioni appaltanti di garantire che, nel processo di selezione dei fornitori, vengano rispettati i criteri ambientali minimi (CAM) definiti con la partecipazione attiva dei principali stakeholder (come i rappresentanti degli operatori economici dei settori produttivi interessati).
I CAM prevedono che, i soggetti che prendono in appalto servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici e per la gestione dei cantieri della pubblica amministrazione, debbano rispettare almeno i criteri ambientali obbligatori. Questa disposizione riguarderà il 100% degli appalti riguardanti la pubblica amministrazione.
I candidati, per partecipare alla fase di selezione dei soggetti appaltatori, dovranno essere in possesso di certificazione ambientale, EMAS, ISO 14001 o sistemi di gestione equivalenti; ciò permetterà loro di ottenere una riduzione dell’importo delle garanzie fideiussorie, oltre che ricevere una migliore valutazione secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, determinata sulla base di criteri oggettivi come aspetti qualitativi, ambientali e sociali.
Il Nuovo codice appalti, attraverso i CAM, darà di fatto un vantaggio competitivo alle aziende in possesso di certificazione ambientale, nei confronti di quelle che ne sono sprovviste.