DNV GL lancia il nuovo benchmark del settore Oil&Gas.
Presentato a Oslo, Confidence and Control: The outlook for oil&gas industry in 2018
Senior manager del settore oil&gas si aspettano un cambiamento radicale dei livelli di spesa in termini di capex, opex e ricerca e sviluppo nel 2018, e conferma che la fiducia nel settore è raddoppiata, rispetto allo scorso anno.
Le compagnie petrolifere stanno cercando di riequilibrare i loro portafogli aziendali e riorganizzarsi per garantire una crescita sostenibile. Diversificazione, consolidamento e misure costanti di efficienza dei costi sono state negli ultimi anni i principali drivers che hanno guidato le politiche societarie e sembrerebbero essere anche le caratteristiche del nuovo anno; quasi la metà dei professionisti del settore si aspetta per il 2018 che le proprie attività vengano ulteriormente diversificate e che si prosegua con gli investimenti in opportunità al di fuori del petrolio. Le aziende stanno anche affrontando una grande trasformazione in termini di tecnologia e in particolare nel "mondo digitale", che viene visto come un ambito di grande potenziale per operare con efficienza di costi.
Ciò che ha segnato un cambiamento radicale nella ristrutturazione del settore nel corso del 2017, proseguirà nel 2018 in un’ottica di adattamento all’ambiente mutato per costruire un futuro energetico più robusto, diversificato e sostenibile.
Lo sviluppo di tutto questo, in un futuro sempre più digitale, è il risultato dell’ottavo Oil&Gas survey condotto da DNV GL che coinvolge oltre 800 senior managers di società petrolifere, energetiche e della supply chain del settore.
Lo studio, Confidence and Control: The outlook for oil&gas industry in 2018, è disponibile per essere scaricato gratuitamente sul sito di DNV GL qui. Si tratta di un appuntamento ormai annuale che, con questa pubblicazione, vede la sua ottava edizione e che assume sempre maggior significato per il settore anche in un’ottica comparativa.
Come per le edizioni precedenti, DNV GL ha intervistato un grande numero di top managers and CEO – per questa edizione sono stati in 813 - di importanti società multinazionali operative nel settore petrolifero: compagnie, contrattisti EPC e aziende manifatturiere. Le domande che vengono proposte sono ripetute, con qualche adattamento, nelle diverse edizioni e le risposte vengono trattate statisticamente per individuare quelli che sono, basandosi sui giudizi degli intervistati, i principali indirizzi del settore nel corso dell’anno.
L’edizione 2018 fornisce spunti di riflessione sullo scenario globale, sull'interazione dinamica tra mercati e tecnologia, sulle prospettive del mercato del gas e sullo sviluppo sostenibile. L’indirizzo principale che emerge dallo studio conferma un futuro low-carbon e per l’affermazione di un nuovo paradigma energetico che si basa sempre più sull'utilizzo del gas, in linea con quanto pubblicato solo pochi mesi fa nell’Energy Transition Outlook 2050.
L’edizione precedente dello studio, ad inizio 2017, Short-Term Agility, Long-Term Resilience, ha messo in luce come la riduzione dei costi operata nel corso degli anni precedenti fosse stata basata principalmente sulla riduzione del manpower e su interventi riorganizzativi e che nel corso del 2017 ci sarebbero stati ulteriori interventi strutturali più “profondi” quali l’ottimizzazione degli assets, la riorganizzazione delle supply chain e accorpamenti strategici: a consuntivo, il 2017 ha visto, a livello mondiale, il completamento della fusione tra GE oil&gas e Baker Huges, l’acquisizione da parte di Sunoco di Energy Transfer Partners, il merge tra Enbridge e Spectra Energy, il passaggio di Amec Foster Wheeler a Wood Group oltre a molti altri accorpamenti avvenuti a livelli più contenuti.
Confidence and Control: The outlook for oil&gas industry in 2018, mette in luce come i professionisti del settore si aspettano un cambiamento radicale dei livelli di spesa in termini di capex, opex e ricerca e sviluppo nel 2018, e conferma che la fiducia nel settore è raddoppiata, rispetto allo scorso anno. Dopo tre anni difficili, la fiducia nella crescita del settore è aumentata globalmente dal 32% nel 2017 al 63% quest'anno. Due terzi (66%) degli intervistati affermano che la propria azienda manterrà o incrementerà le spese in conto capitale nel 2018, rispetto al 39% dello scorso anno.
Quasi un intervistato su cinque (19%) cita la mancanza di investimenti nell'innovazione come l’elemento più critico per la crescita, quasi allo stesso livello dell’eccesso di offerta di idrocarburi (19%), dei costi operativi (18%), della riduzione delle attività di esplorazione negli ultimi anni (19 %) e della pressione concorrenziale (22%).
“La nostra ricerca indica che l'industria petrolifera sta diventando più fiduciosa sul fatto che l’efficace attenzione alla riduzione dei costi e alla costruzione di nuove efficienze nella catena del valore perseguite negli ultimi anni avranno vita duratura. Un nuovo ottimismo sta ora emergendo, guidato da una comprensione comune che i livelli di costo sono sotto controllo e gli operatori possono ottenere margini ragionevoli dal prezzo del petrolio che è atteso a persistere su bassi livelli per ancora molto più tempo. I vincitori del nostro settore quest'anno sono quelli che possono continuare a passare da una mentalità di espansione a una mentalità marginale e riconoscere l'importanza di implementare nuovi modelli e tecnologie per migliorare l'efficienza operativa", ha affermato Liv Hovem, CEO di DNV GL Oil&Gas.
Tuttavia, una rigida disciplina rimarrà nell'industria petrolifera e del gas. La metà degli intervistati (50%) è risoluta nei loro sforzi per aumentare le misure di controllo dei costi nel 2018, in linea con il 2017 (51%), suggerendo una nuova disciplina permanente nel settore. Quasi i due terzi (62%) ritengono che si tratti di cambiamenti permanenti, che rispecchiano i risultati del sondaggio dello scorso anno (63%). Ciò potrebbe suggerire che l'industria stia attraversando effettivamente un periodo di cambiamento sostenibile.
"Le intenzioni di aumentare il capitale e la spesa per l'innovazione nel 2018 accompagnano un chiaro segnale che i costi dell'industria oil&gas non torneranno ai valori pre-2014. La necessità di investire in Ricerca e Sviluppo è urgente per il settore e il nostro studio dimostra come gli stakeholders vedano chiaramente la necessità di mantenere uno stretto controllo sui costi per sostenere i progetti e le operazioni più interessanti ed efficaci per poter tornare ai margini degli anni pre-crisi", ha aggiunto Liv Hovem.
La fiducia nelle prospettive per l'industria del petrolio e del gas in Medio Oriente e Nord Africa (MENA) è tornata a livelli superiori alle aspettative globali. In particolare, l'80% rispetto al 66% a livello mondiale, si sente ottimista riguardo alle prospettive per la propria organizzazione nell'anno a venire, rispetto al 49% e al 44% dello scorso anno rispettivamente.