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Sei consigli per le aziende del settore Food & Beverage per essere più sostenibili

Da un recente convegno di stakeholder del settore sono emersi alcuni insegnamenti, tra i quali riportare il focus sulla triple bottom line e concentrarsi sulla tracciabilità.​

Uno dei principali punti discussi durante il World Food Day 2015 è l’interruzione del ciclo della povertà nelle aree agricole. Con l’aumento della popolazione globale e la crescente richiesta di cibo, sta diventando sempre più importante per le compagnie del Food & Beverage mettere all’ordine del giorno la sostenibilità della supply chain, così da proteggere gli allevatori e i produttori del settore primario.

I temi più rilevanti includono la quantità di cibo sprecata nel corso della produzione e dei processi lungo la supply chain; la modificazione genetica; il supporto che la tecnologia può dare alla “tradizionale” produzione di cibo per superare l’imminente scarsità di cibo; l’impatto della fluttuazione del prezzo dell’energia e la diminuzione delle forniture di petrolio utilizzabile per l’agricoltura; l’effetto del cambiamento delle rotte commerciali. Per un business che vuole essere sostenibile, come si possono rassicurare i fornitori e quindi in definitiva anche i consumatori riguardo all’ affidabilità dellapropria supply chain? Perché dovrebbero scegliere un prodotto al posto di un altro? Come consumatore, come capire se un prodotto sia un vero affare? Che cosa significa in realtà comprare un prodotto certificato Fairtrade o DNV GL? Nei primi mesi di quest’anno abbiamo realizzato nel Regno Unito un incontro formativo, in collaborazione con Institute of Food Science & Technology (IFST), con l’intervento di relatori provenienti da grandi imprese del Food & Beverage.

Di seguito sono riportati alcuni punti relativi alla necessità di avere una strategia di sostenibilità chiara e integrata all’interno dell’organizzazione, all’importanza dell’integrazione della supply chain, oltre che ad alcuni consigli pratici per soddisfare la richiesta di sostenibilità dei compratori. 
  • Comunicare con autenticità​​​
Vivete i vostri valori. La strategia e la comunicazione della sostenibilità dovrebbero essere sostenute dai valori della vostra azienda, legandosi saldamente al marchio. Misurate ciò che gestite. Gli stakeholder vogliono prove concrete alla base delle comunicazioni. Lasciate che i fatti dimostrino quello che affermate. I clienti si fidano sempre meno e richiedono sempre di più. Invece di fare affidamento sul convincere i portatori d’interesse di quello che comunicate, permettete, dove possibile, che siano loro stessi a scoprire i vostri valori: grazie alla riduzione dell’imballaggio, il miglioramento della qualità, o per esempio un migliore profilo nutrizionale.
  • Riportare il focus sulla triple bottom line
Non dimenticate gli aspetti economici della triple bottom line. Per massimizzare l’efficacia e l’approvazione all’interno dell’azienda, l’approccio alle iniziative legate alla sostenibilità dovrebbe anche considerare la produttività e il potenziale ritorno sugli investimenti, così come i benefici ESG (ambientali, sociali e di governance). Costruite un business case. Nonostante molte organizzazioni parlino di casi di successo nella sostenibilità, la loro attenzione tende a concentrarsi sui benefici non finanziari, come il miglioramento della reputazione, l’efficienza e un miglior sistema di tracciabilità. La maggior parte delle aziende oggi non è ancora riuscita a collegare tra loro le performance della sostenibilità e i risultati finanziari di successo.
  • Tracciabilità: dove tracciare la linea
La tracciabilità dalla stalla alla tavola. Come dimostrato dallo scandalo della carne di cavallo del 2013, è notoriamente arduo riuscire ad avere una visione chiara all’interno di vaste e complesse supply chain.  Considerando che gli stakeholder richiedono sempre maggiore responsabilità a produttori e rivenditori, fino a che punto bisogna spingersi? Sono stati discussi la fattibilità e il valore della gestione e del controllo delle pratiche utilizzate dai fornitori lungo tutta la supply chain. Alcuni si fermano ai fornitori di secondo livello, mentre altri hanno cominciato un percorso verso un sistema di reperimento delle risorse diretto, verticale e integrato, eliminando gli intermediari e stabilendo quindi una relazione diretta con i fornitori. Gestire i rischi reali per generare valore reale. Il crescente monitoraggio e la tendenza all’integrazione verticale favoriscono la tracciabilità e la certezza della qualità degli alimenti. Detto ciò, gli attori coinvolti hanno notato l’importanza di mantenere un equilibrio commerciale e un approccio orientato alla creazione di valore. Valutando ogni iniziativa di sostenibilità nella supply chain, possiamo determinare se migliorerà la proposta commerciale, aiuterà a gestire i rischi di reputazione, o ad abbattere i costi? Se ciò non accade, qual è il beneficio, e il business può permettersi di finanziare questi progetti?
  • Due teste sono meglio di una
Estendete il vostro impatto. Alcune attività sono troppo complesse perché siano seguite individualmente, mentre altre richiedono un sistema di gestione più ampio. Collaborare con altri player, e in particolare con i fornitori, è un approccio vincente per tutti. Condividendo conoscenze tecniche, visioni e risorse, le organizzazioni possono supportare i fornitori e aiutarli a realizzare più rapidamente le proprie iniziative di sostenibilità; il risultato di questo processo è la generazione di benefici per tutte le parti coinvolte. Conosci la differenza tra prezzo e costo Gestendo la relazione con i fornitori come se fosse una merce, sarete verosimilmente guidati dal prezzo. Valutandola dal punto di vista di una partnership, sarete più orientati verso la creazione di valore.  Cambiate punto di vista. Anche se comprare guidati solamente dal prezzo più basso è una tentazione, questo approccio spesso nel lungo termine risulta più costoso richiedendo un maggiore sforzo amministrativo, la gestione di un maggior numero di fornitori spesso sconosciuti, fornitori di servizi di audit e assessment che non sempre condivideranno i vostri valori. Pagare un prezzo più alto a un numero minore di fornitori di migliore reputazione che condividono i vostri valori, può significare un risparmio di denaro nel lungo periodo.
  • Considerate la scelta del consumatore quando si tratta della salute

La salute sta occupando le prime pagine, mettendo in dubbio la legittimità della vendita di alimenti e bevande ad alto contenuto di zucchero, grassi saturi e sale. I rivenditori non possono rispondere a questa richiesta rimuovendo tutti i prodotti meno sani dagli scaffali. Quale può essere quindi la risposta? I produttori e i distributori si stanno orientando sempre più verso il “choice editing”, cioè il processo di gestione e controllo della scelta disponibile per i consumatori.  Lavorando dietro le quinte per migliorare l’impatto dei prodotti sulla salute, le aziende non stanno forzando i consumatori a scegliere ma stanno scegliendo per loro. Il tema della sostenibilità porta con sé sia sfide sia opportunità. Molte soluzioni future deriveranno da ricerca e innovazione responsabili, possibili grazie alla collaborazione tra fornitori, produttori, accademici, dipartimenti governativi, soggetti in grado di coprire ognuno diverse aree di competenza.

Articolo ripreso e tradotto da “the Guardian”:  http://www.theguardian.com/dnv-gl-partner-zone/2015/oct/16/six-tips-for-food-and-beverage-companies-to-be-more-sustainable​ Date: 20 novembre, 2015