Il cambiamento di rotta delle politiche negli Stati Uniti avrà solo un impatto marginale sulla transizione energetica globale

8 ottobre 2025, Høvik, Norvegia –  Il passaggio globale verso un’energia più pulita rimane solido, nonostante il ritmo della transizione energetica negli Stati Uniti sia rallentato bruscamente a causa dei cambiamenti di rotta nelle politiche. Secondo la nona edizione dell’Energy Transition Outlook di DNV, il rallentamento negli Stati Uniti avrà solo un effetto marginale sui progressi a livello mondiale, poiché lo slancio continua a crescere altrove – in particolare in Cina.

Negli Stati Uniti, i cambiamenti di rotta nelle politiche e il rinnovato sostegno ai combustibili fossili dovrebbero ritardare la riduzione delle emissioni di circa cinque anni, con emissioni annuali di CO₂ previste tra 500 e 1.000 milioni di tonnellate superiori rispetto alle stime precedenti. Nel frattempo, la Cina sta stabilendo nuovi record nell’implementazione di energie rinnovabili, pesando per il 56% delle installazioni solari fotovoltaiche globali e il 60% dell’incremento di energia eolica solo quest’anno. L’esportazione di “tecnologie pulite” continua, inoltre, a sostenere la transizione energetica a livello mondiale.

DNV prevede una transizione leggermente più lenta, con il mix energetico suddiviso al 51%-49% tra combustibili fossili e non fossili nel 2050. Allo stesso modo, le emissioni globali di CO₂ nel 2050 sono ora previste essere superiori del 4% rispetto alle stime dell’Outlook dello scorso anno.

 

Remi Eriksen, Presidente del Gruppo e CEO di DNV

“È più importante che mai valutare la transizione energetica da una prospettiva globale. La transizione energetica mondiale non si sta arrestando, si sta evolvendo, con lo slancio che si sposta verso regioni che stanno raddoppiando gli sforzi sulle “tecnologie pulite”. La sicurezza è diventata il principale motore della politica energetica e, come mostra la nostra previsione, nel complesso questo sta accelerando il passaggio alle rinnovabili.”

  • Remi Eriksen
  • Presidente del Gruppo e CEO
  • DNV

Secondo l’Energy Transition Outlook, l’effetto netto della sicurezza energetica è una riduzione delle emissioni. Si prevede che le emissioni globali saranno inferiori dell’1-2% all’anno grazie all’attuazione di politiche di sicurezza energetica. L’energia nucleare, ad esempio, rappresenterà il 9% della fornitura di elettricità nel 2060. Senza politiche di sicurezza energetica, l’energia nucleare sarebbe stata inferiore di un terzo. In Europa, si prevede che le emissioni saranno inferiori del 9% nel 2050, poiché si ridurrà la dipendenza dai combustibili fossili importati.

Altri risultati chiave del rapporto di quest’anno includono:

  • L’intelligenza artificiale sta emergendo per consumi di energia significativi, ma nel 2040 consumerà solo il 3% dell’elettricità globale. L’uso di energia dei data center quintuplicherà entro il 2040, raggiungendo il 5% di tutta l’elettricità mondiale – il 3% di questo per l’IA e il 2% per data center di uso generale. Vi sono ampie variazioni regionali; in Nord America (USA e Canada) la quota nel 2040 sarà del 16% di tutta l’elettricità, con il 12% destinato all’IA.
  • Le emissioni globali di CO₂ si ridurranno del 43% rispetto a oggi entro il 2050 – e si prevede di raggiungere la neutralità carbonica dopo il 2090. Il budget di carbonio per 1,5°C sarà esaurito nel 2029 e quello per 2°C nel 2052. Limitare il riscaldamento globale a 1,5°C senza un temporaneo superamento non è più possibile.
  • L’elettricità sta crescendo e diventando più verde a un ritmo elevato. Si prevede che la produzione globale di elettricità aumenterà del 120% da oggi al 2060, raddoppiando dal 21% della domanda energetica totale odierna al 43% nel 2060. Nel corso del 2025 abbiamo superato il traguardo di 50 milioni di veicoli elettrici a batteria (BEV). La capacità solare fotovoltaica globale dovrebbe raggiungere oltre 3000 GW quest’anno, con la Cina che ha installato più del doppio della capacità rispetto all’Europa, secondo maggiore installatore.
  • Il crollo dei costi dei pannelli solari e delle batterie ha reso le soluzioni “behind-the-meter” (BTM) attraenti per una vasta gamma di famiglie e imprese. Il BTM rappresenterà il 30% di tutta l’energia solare e il 13% di tutta l’energia prodotta entro il 2060.

“In diversi settori, i progressi tecnologici e la riduzione dei costi stanno spingendo la transizione energetica, ma nei settori più difficili da decarbonizzare è necessario un sostegno politico maggiore. Sebbene le tensioni geopolitiche e le priorità nazionali aggiungano complessità, la direzione globale della transizione energetica rimane chiara,” ha aggiunto Eriksen.

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