Perdite e sprechi alimentari nella catena del valore

Il ViewPoint sugli sprechi e le perdite alimentari di DNV, che indaga su come le aziende del settore Food and Beverage stiano affrontando il problema delle perdite e degli sprechi alimentari lungo le loro catene del valore, rivela un quadro contrastante. Mentre sei aziende su dieci riconoscono la perdita e lo spreco di cibo come un problema, meno di un quarto lo considera attualmente una priorità assoluta nella propria agenda aziendale. Ciononostante, vi è una forte consapevolezza del potenziale di miglioramento: la metà degli intervistati ritiene infatti che una quota considerevole di sprechi possa essere evitata.

L'indagine indica che le aziende nelle fasi iniziali del loro percorso tendono a concentrarsi su questioni operative. Le realtà più grandi e i grandi brand hanno una visione più ampia, integrando la perdita di cibo e la riduzione degli sprechi in sforzi di sostenibilità più ampi.

Solo due su dieci reindirizzano più del 10% degli sprechi alimentari verso usi alternativi e meno della metà dispone di sistemi formalizzati per la gestione delle perdite e degli sprechi alimentari. I principali ostacoli sono la mancanza di consapevolezza, l'insufficiente formazione e la necessità di conciliare i requisiti di sicurezza alimentare con gli sforzi di riduzione degli sprechi. Le cause della perdita e dello spreco di cibo sono distribuite lungo tutta la catena del valore, senza che una singola causa prevalga, evidenziando la complessità del problema.

Sebbene la maggior parte delle aziende stia adottando una qualche forma di azione, per ottenere riduzioni significative e durature è necessario un approccio più strutturato e basato sui dati. Questo report di ViewPoint fornisce indicazioni su come le aziende stanno procedendo, sugli ostacoli che devono affrontare e su quali sono le maggiori opportunità per ridurre le perdite e gli sprechi alimentari nel Food and Beverage.