Skip to content

MSC apre le consultazioni per definire nuovi requisiti sulle condizioni lavorative dei pescatori

Il Marine Stewardship Council ha aperto le consultazioni con i propri stakeholder e con enti di terza parte per fornire al mercato una maggiore certezza sulle condizioni lavorative dei pescatori e delle flotte pescherecce che partecipano alle supply chain certificate MSC.

MSC offre alle aziende del settore ittico uno strumento per confermare l'utilizzo di pratiche sostenibili, attraverso la valutazione di una terza parte indipendente come DNV GL, accreditato per questo standard. Proprio per questo è fondamentale che la stessa organizzazione dia l’esempio su una questione delicata come le condizioni lavorative rafforzando l’impegno già preso dal Board di MSC nel 2014 che prevedeva il divieto di ottenere la certificazione MSC per organizzazioni condannate per lo sfruttamento della forza lavoro.

Lo ha ribadito Werner Kiene, Presidente del Board di MSC, in un comunicato stampa dello scorso Luglio 2016 dove afferma: " Il Board di MSC riconosce la crescente importanza attribuita alle questioni sociali quando si parla di sostenibilità. Di conseguenza, è stato deliberato di rafforzare i nostri schemi di certificazione per assicurare agli stakeholder che le condizioni di lavoro delle Fishery e di tutta la filiera certificata MSC, dal mare al consumatore, soddisfino alcuni dei principi maggiormente riconosciuti a livello internazionale."

"Vi è una profonda e diffusa preoccupazione per gli abusi sul lavoro all'interno del settore ittico e della sua supply chain. Molte organizzazioni stanno cercando la soluzione migliore per fornire al mercato strumenti sostenibili ed efficaci per garantire che i loro prodotti e la supply chain rispettino dei principi riconosciuti a livello internazionale sulle condizioni di lavoro, evitando così pratiche scandalose e inaccettabili ", ha aggiunto Rupert Howes, CEO di MSC.

"Mentre diversi standard sociali hanno iniziato a fornire una soluzione per la verifica della supply chain sulla terra ferma, ci sono numerose sfide per fornire garanzie analoghe per le barche in mare. Tuttavia, alcune iniziative sono già in corso. MSC intende imparare da queste iniziative, lavorare con loro, con le Fishery e i propri partner per capire le loro esigenze e aspettative. Il nostro obiettivo è quello di sviluppare un approccio basato sul rischio e richiedere maggiori controlli, dove ce ne fosse effettivamente bisogno. Non sarà facile. Incoraggiamo i nostri partner a condividere le proprie esperienze al fine di assicurare che i nuovi requisiti siano sia efficaci sia misurati", ha continuato Howes.

Una consultazione divisa in tre fasi

MSC ha deciso di introdurre nuovi requisiti nei propri standard, attraverso un processo suddiviso in 3 fasi.

Con la prima fase, iniziata a Luglio 2016, MSC apre al dialogo con i propri stakeholder e partner. Partendo da un approccio basato sul rischio, MSC mira a dimostrare che i pescatori o le flotte pescherecce certificate non effettuano pratiche di lavoro inaccettabili, richiedendo a quest’ultimi delle dichiarazioni ed eventuali prove dimostrative.

La seconda e la terza fase riguarderanno l’inserimento di una serie di requisiti, sociali e dedicati alla supply chain, e verificabili all’interno degli standard stessi. 

Una prima implementazione di questi nuovi requisiti, sviluppati in base alle consultazioni che si svolgeranno prima di quella data, è prevista per il 2018, quando ci sarà la revisione dei Fisheries Certification Requirements (FCR) e dello Standard Catena di Custodia (Chain of Custody Standard).

Una successiva consultazione verrà poi indetta entro il 2020, quando è in programma l’aggiornamento dello Standard MSC per la Pesca Sostenibile. 

E’ possibile consultare i documenti su improvements.msc.org e mandare i propri contributi a standards@msc.org.