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ISO 50001: conformità più agevole all’Articolo 8 e maggiori risparmi sul costo dell’energia

La certificazione ISO 50001 offre notevoli vantaggi sia in termini di risparmio energetico, ed economico, sia in termini di conformità all’Articolo 8 sull’Efficienza Energetica dell'Unione Europea.

In Europa è attualmente applicato l’Articolo 8 della Direttiva dell’Unione Europea sull’Efficienza Energetica 2012/27/EU (conosciuta anche come ‘Articolo 8′). Dal 5 dicembre 2015, le aziende con almeno 250 dipendenti – o fatturato e bilancio annuali di, rispettivamente, € 50 milioni e € 43 milioni, debbano eseguire una diagnosi energetica, entro il 5 dicembre 2015 e successivamente ogni 4 anni nei siti produttivi localizzati sul territorio nazionale.

L'obbligo della diagnosi energetica non si applica alle grandi imprese che abbiamo adottato (alla data del 5 dicembre 2015) sistemi di gestione dell'energia conformi alla norma ISO 50001.

Questa notizia, benché vecchia per i più, ha per molte aziende un nuovo interessante risvolto perché sta rapidamente emergendo, con un ampio consenso, la visione dell’adozione dell’ISO 50001 come modo migliore per ottenere la conformità all’Articolo 8. Lo standard – se implementato correttamente – consentirà inoltre di ottenere con maggiore probabilità i risparmi energetici previsti nell’Articolo 8.

Di certo, in DNV GL, abbiamo visto un considerevole numero di clienti ottenere, attraverso l’adozione dell’ISO 50001, notevoli risparmi sui costi dell’energia. Una raffineria, ad esempio, ha finora registrato un risparmio sui costi annuali dell’energia pari a £ 5 milioni.

Cos’è l’ISO 50001?

L’ ISO 50001:2011 Sistema di gestione dell’energia, è uno standard sulla gestione dell’energia sviluppato da ISO (International Organisation for Standardisation). Come indicato nella sua denominazione, risale al 2011 ed è applicabile in ogni regione del mondo, ad aziende grandi e piccole, appartenenti al settore pubblico o al privato e attive nella produzione o nei servizi.

L’obiettivo della norma è fornire alle aziende le adeguate strategie gestionali per aumentare l’efficienza energetica, ridurre i costi e migliorare il rendimento energetico, fornendo loro un quadro riconosciuto per integrare il rendimento energetico nelle pratiche di gestione. E tutto ciò è ovviamente una buona notizia.

Addio, Articolo 8

Rispetto all’Articolo 8, è particolarmente interessante che la certificazione ISO 50001 esenti le aziende dalla necessità di svolgere, ogni 4 anni, un separato audit energetico per ottenerne la conformità.

L’adozione della ISO 50001 (e la sua certificazione) elimina cioè ogni preoccupazione relativa alla conformità all’Articolo 8. È d’altra parte indubbio che alcune aziende si siano avvicinate alla norma per ragioni di responsabilità sociale, per esibire le loro credenziali green con gruppi di attivisti dei consumatori o usufruire di incentivi finanziari. Questo perché in alcuni Paesi, come l’Austria, la Germania e la Francia, la conformità all’ISO 50001 è stata incentivata attraverso la riduzione delle tasse. Lo schema della Francia è particolarmente interessante perché, essendo stato introdotto solo quest’anno, riflette la crescente evidenza che l’ISO 50001 aiuti realmente ad ottenere un significativo risparmio energetico.

Risparmi sostenibili

Detto ciò, la nostra visione in DNV GL è che questi incentivi, benché siano apprezzate motivazioni accessorie, non dovrebbero essere la ragione principale per lavorare in direzione della certificazione ISO 50001. E questo perché, se implementata correttamente, l’ISO 50001 ha dimostrato di essere capace di garantire un risparmio energetico del 5-10%, e in alcuni casi persino maggiore.

Questo risultato è ottenibile attraverso la ridefinizione della cultura energetica dell’intera azienda, cambiando il modo nel quale l’energia è monitorata, misurata e gestita. Ed è questo approccio all’adozione della ISO 50001 – concentrarsi sulla cultura energetica dell’azienda, piuttosto che vedere l’adozione come un esercizio routinario – che viene utilizzato in DNV GL.

News estratta dall'articolo originale apparso sul Blog di DNV GL Energy in Transition.

Clicca qui per leggere l'articolo originale in lingua inglese.