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Il valore dell’economia circolare

Abbiamo analizzato i risultati del più recente Viewpoint Espresso survey "Capturing Value from Circular Economy”

Sul tema dell’economia circolare e in particolare del valore generato, DNV GL ha interrogato circa 800 aziende clienti nel mondo rappresentative di diversi di settori e aree geografiche, per capire quali fossero i modelli di business, le iniziative e gli strumenti che stavano mettendo in campo, i sistemi di misura e i benefici generati dall’adozione di modelli di business a vario titolo riconducibili ai paradigmi dell’economia circolare.

Guardando ai risultati emergono alcuni spunti positivi sul tema. Partendo dai modelli di business, il recupero delle risorse nell’ambito dei processi produttivi o tramite partnership, nella stessa filiera o in filiere contigue, sembra essere il paradigma più diffuso (48%), seguito dalla ricerca dell’estensione della vita utile dei prodotti (30%), da un orientamento per gli acquisti verdi, quindi con percentuale di riciclato (28%).  Il 6% delle aziende dichiara inoltre di aver implementato anche iniziative di sharing economy.

In merito alle iniziative e alle modalità concrete, il reimpiego di materie prime seconde (36%) e la riduzione nell’impiego di materie prime vergini (27%) sembra andare di pari passo con un più efficiente utilizzo delle materie prime. 

Ci fa piacere notare come il 23% delle aziende dichiari di aver implementato progetti e azioni di economia circolare lungo tutta la catena del valore quindi non solo all’interno della loro supply chain ma coinvolgendo anche consumatori finali.  Si segnala che il 22% delle aziende appartenenti al panel afferma di aver iniziato a considerare i problemi di fine vita già nelle fasi di progettazione dei propri prodotti, grazie ad un approccio orientato al life cycle thinking e studi di life cycle assessment. 

Inoltre, il 13% delle aziende dichiara comunque di essere coinvolto in iniziative e partnership internazionali e intersettoriali sul tema. 

Sul fronte delle metriche è incoraggiante che circa un terzo delle aziende dichiari di perseguire obiettivi e traguardi strategici di economia circolare e che, sempre un terzo, stia monitorando il percorso intrapreso attraverso indicatori di prestazione ad hoc. Il tema delle metriche è importantissimo per scongiurare il rischio di green washing o, in questo caso, di circular washing. 

Ultimo ma non per importanza il tema dei benefici e delle esternalità. Le aziende hanno rilevato un risparmio generato da una più efficiente gestione dei rifiuti e dei sottoprodotti di lavorazione. Emerge anche che per un terzo delle aziende adottare modelli di business circolari porti ad indubbi benefici in termini di competitività, di reputazione e di immagine. 

Sul valore condiviso nell’ambito dell’ecosistema di stakeholder sembra ci sia invece ancora margine di miglioramento.

Per sfogliare i risultati completi trovate qui il report dell’ultimo ViewPoint Espresso.