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5 modi nei quali l’Internet of Things potrebbe trasformare l’energia rinnovabile

​La prossima fase della rivoluzione digitale potrebbe inaugurare una nuova era di energia più pulita e sconvolgere il mercato dell’energia, scrive Jon Card.

L’Internet of Things (IoT) - dove dispositivi di uso quotidiano offrono connettività e alimentano il più ampio panorama digitale - è vista come un elemento chiave per la crescita dell’energia rinnovabile. L’IoT sarà in grado di generare un enorme quantitativo di dati; queste nuove informazioni ci diranno di più sul comportamento umano e ci forniranno sistemi e modelli per meglio prevedere e controllare il consumo di energia.  

Dati qualitativamente migliori hanno il potenziale di garantire una più efficace produzione di energia rinnovabile e influenzare il modo in cui la stessa sarà comprata e venduta. Internet potrà realmente sconvolgere il settore dell’energia tradizionale, e le fonti rinnovabili potranno esserne il maggiore beneficiario.    

Di seguito cinque grandi sviluppi ai quali prestare attenzione:

  • 1) Internet dell’energia

Oggi la maggior parte di noi è un consumatore passivo, che acquista da imprese l’energia creata in grandi centrali elettriche centralizzate. Rob Saunders , responsabile per l’energia dell’agenzia governativa del Regno Unito Innovate UK , ha dichiarato che in realtà dati migliori e piattaforme online hanno il potenziale per creare opzioni più smart e democratiche. “In questo momento i prezzi all'ingrosso oscillano, ma i consumatori acquistano solo a una tariffa forfettaria. Avranno successo le aziende che adotteranno modelli di business che renderanno democratico l'uso di energia e permetteranno alle persone di decidere quale sistema energetico preferiscano”.

Queste aziende vogliono creare "un’internet dell’energia" , dove milioni di consumatori e piccole imprese saranno in grado di commerciare on-line la loro produzione e il consumo di energia. Tra di loro c'è Upside Energy, gestita dal CEO Graham Oakes, che ha ideato un sistema on-line grazie al quale individui e piccole imprese possono vendere i loro surplus di energia, immagazzinato utilizzando batterie collegate a pannelli solari, veicoli elettrici e serbatoi di acqua calda. E’ in corso in questo momento la fase di sperimentazione e si prevede un lancio commerciale completo nel 2017. Oakes dichiara, “Puntiamo a far coordinare tra loro milioni di dispositivi diversi, consentendo alle persone di vendere l'energia non utilizzata. Il risultato saranno minori costi, un ridotto impatto ambientale e una maggiore affidabilità dell’offerta ”.

In questo momento a Groningen, nei Paesi Bassi, sono impegnate in un esperimento 40 famiglie che, grazie a unità di micro cogenerazione, pompe di calore ibride, pannelli solari PV, elettrodomestici intelligenti, sistemi di stoccaggio dell’energia domestica,  producono loro stesse energia e la utilizzano per ricaricare i veicoli elettrici.

  • 2) Super reti elettriche

Da un lato la produzione di energia diventerà più localizzata, dall’altro tuttavia le rinnovabili saranno più efficaci all’interno di grandi reti. Stanno cominciando a prendere forma super reti elettriche nelle quali più paesi sono collegati, in un sistema a maglia, tramite linee di corrente continua ad alto voltaggio (HDVC). Secondo Saunders, l’uso dei big data è fondamentale per rendere efficace questo sistema. “Il modo in cui le nuove tecnologie sono in grado di prevedere modelli meteorologici ci aiuterà a mitigare la variabilità della fornitura. Ci aiuterà a prevedere l’erogazione di energia dalle centrali eoliche offshore e la produzione degli impianti solari in Europa. Per una super rete elettrica, la capacità di prevedere quale performance avranno le energie rinnovabili è essenziale”.

  • 3) Oggetti indossabili alimentati da energia solare

L’Internet of Things si basa sull’utilizzo di milioni di sensori che in teoria possono essere incorporati all’interno di oggetti di uso quotidiano e nell’abbigliamento. Questi sensori aprirebbero un mondo completamente nuovo, fatto di dati sulle esperienze umane e di possibilità per nuove invenzioni. Tuttavia, l’alimentazione di questi sensori con le batterie è ritenuta impraticabile. Una possibilità è aggiungere pannelli solari ai dispositivi. In ogni modo, questa soluzione si è dimostrata problematica poiché i chip di conversione dell’energia non erano abbastanza efficienti, riuscendo a trasformare in elettricità solo la metà dell’energia catturata dai pannelli solari.

I ricercatori del MIT dicono in realtà di essere riusciti a creare un nuovo circuito, con una potenza molto bassa, capace di convertire direttamente in elettricità circa l’80% dell’energia catturata. Inoltre, a differenza di altri circuiti, quello ideato dal MIT è in grado di ricaricare sia i dispositivi sia una batteria. Recentemente, al Simposio sulla Tecnologia e i Circuiti VLSI, gli sviluppatori Dina Reda El-Damak e Anantha Chandrakasan, hanno sostenuto che il loro chip avesse il potenziale per colmare il divario tra l’Internet of Things e l’energia solare. “Il nostro chip permette agli utenti di utilizzare dispositivi IoT a potenza molto bassa, grazie all’accumulo di energia, e senza la necessità di sostituire o ricaricare la batteria”, ha dichiarato El-Damak.

  • 4) Meno picchi e ricarica intelligente

Uno dei grandi problemi delle reti elettriche è la presenza di grandi picchi di domanda in momenti specifici. Per esempio, oggi nel Regno Unito milioni di persone accendono i loro bollitori, per farsi una tazza di tè, subito dopo la soap opera Eastenders.  Dato che più dispositivi sono collegati alla rete, è cruciale che questi picchi non siano accentuati e l’utilizzo dei big data è considerato la soluzione per livellare questa richiesta. Una società specializzata nella ricarica di veicoli elettrici e concentrata su questa idea è Pod Point , che vorrebbe interrompere la ricarica di tutte le auto elettriche nel Regno Unito durante i momenti di picco della domanda.

“Stiamo pianificando di utilizzare i nostri dati per permettere ai clienti di scegliere di ricaricare le loro automobili nei momenti di minore impatto di carbonio. Abbiamo in programma di farlo attraverso il monitoraggio dell’intensità di carbonio della rete nazionale, e scegliere con attenzione quando ricaricare le automobili dei nostri clienti”, ha dichiarato il CEO e fondatore Erik Fairbairn .

  • 5) Una rivoluzione energetica

Infine, l'Internet of Things ha il potenziale per rendere l’energia rinnovabile più efficace e un investimento di gran lunga migliore; in questo modo più persone potranno comprare pannelli solari, batterie e altri dispositivi verdi. Come suggerito da Saunders , l’Internet of Things ci permetterà di ripensare completamente come utilizziamo l’energia rinnovabile. “Senza la tecnologia digitale, le fonti rinnovabili fanno affidamento su una grande quantità d’infrastrutture, per farle funzionare sia come reti più grandi sia per lo stoccaggio di energia”. L’Internet of Things cambierà drasticamente il modo in cui le persone interagiranno con i sistemi energetici”.  

Tradotto da http://www.theguardian.com/dnv-gl-partner-zone/2015/nov/12/five-ways-the-internet-of-things-could-transform-renewable-energy