Il settore sanitario è caratterizzato dal ruolo del fattore umano e da una cultura intimamente conservatrice. Occorrono innovazione e comportamenti diversi, sia tra i prestatori dei servizi sia tra gli utenti.
I rischi sociali legati all'adozione dell'internet delle persone hanno a che vedere con preoccupazioni circa l'affidabilità, la confidenzialità e il trattamento appropriato dei dati personali raccolti mediante app o altre soluzioni in mobilità da parte di singoli utenti, sviluppatori di applicazioni, operatori medico-sanitari, fornitori di servizi, studi pubblicitari o pubbliche autorità. L'incremento del numero dei dispositivi connessi a internet ha moltiplicato i punti di accesso ai sistemi che gestiscono le informazioni sensibili e finanziarie dei pazienti. Di norma, si accetta di comunicare i propri dati in cambio di un servizio di valore, ma si ritiene in generale che ciò equivalga a una perdita di controllo su di essi. Si è quindi più riluttanti a condividerli quando non strettamente necessario, un atteggiamento che minaccia in misura crescente l'effettiva condivisione dei dati. Informazioni di questa natura, inoltre, sono anche vulnerabili al cyber-crimine. Garantire la sicurezza in rete dei dati medico-sanitari è una priorità massima affinché la sanità possa sfruttare a pieno l'internet delle persone.
I rischi politici e la mancanza di standard unificati limitano l'interoperabilità seamless (senza interruzioni) dei sistemi informativi medico-sanitari, come le cartelle cliniche elettroniche, creando colli di bottiglia che bloccano la condivisione dei dati. Raccontando la battaglia contro il cancro del proprio figlio, Joe Biden ha avuto modo di recente di invocare un più efficiente data sharing "(…) a partire dalla semplice constatazione che dati e tecnologie possono avere un impatto incredibile nel salvare vite; dovremmo dare accesso a più dati attualmente in possesso del governo federale per incoraggiare maggiori progressi.”. I flussi transfrontalieri di informazioni, insieme con le diverse leggi e politiche nazionali e internazionali per la tutela dei dati, hanno anch'essi frenato l'adozione dell'internet delle persone, sulla quale, attualmente, manca una salda supervisione. Le molte implicazioni potenziali, tra cui l'adeguatezza dell'infrastruttura tecnologica, l'operabilità, gli standard di conformità, richiederanno invece qualche forma di controllo normativo.
Il ricorso all'intelligenza digitale nell'assistenza medico-sanitaria continuerà senza dubbio a stimolare riflessioni di ordine etico: l'utenza dovrebbe avere la possibilità e il diritto di richiedere la cancellazione dei propri dati? In tal caso, quale tipo di impronta digitale lascerebbero? Nell'eventualità di lesioni al paziente, inoltre, per gli attori coinvolti non vi sarebbe chiarezza sulle implicazioni giuridiche in termini di rischi legati alla responsabilità e di mitigazione degli stessi.
I rischi tecnologici associati all'internet delle persone si esprimono nell'incertezza ingenerata da livelli variabili di precisione e affidabilità dei sensori presenti nei dispositivi e dei sistemi operativi, nonché dalle modalità di raccolta, trattamento e utilizzo. Una cattiva qualità dei dati può compromettere il valore dell'intero ecosistema dell'internet delle persone, poiché può condurre al rifiuto da parte degli utenti e, nel caso peggiore, a decisioni errate con conseguenze fatali per singoli individui o gruppi di pazienti. Pertanto, la buona qualità dei dati e della loro trasmissione e analisi sono cruciali per esprimere tutto il potenziale della sanità digitalizzata ed evitare le carenze che possono minacciare la sicurezza dei pazienti.
Infine, le attuali politiche di rimborso delle prestazioni rappresentano una barriera finanziaria all'internet delle persone, in quanto sono tarate rispetto a prestazioni mediche fornite in presenza e non tengono sempre conto degli esiti terapeutici o, in altri termini, del valore della qualità della vita. La mancanza di contropartite finanziarie limita l'interesse dei medici e il loro ricorso alle nuove tecnologie, che potrebbero invece potenzialmente migliorare il benessere del paziente.
